BL Ball Lightnong Fulmini Glubulari
EL Earth Light Luci Telluriche
HELP Hessdalen-Like Phenomena

CIPH
Italian Committee for the Project Hessdalen
Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen


Introduzione alle luci sismiche

di Massimo Silvestri max.silve@libero.it
Bologna, Settembre 1999 -2001


1. Introduzione

A volte, in concomitanza di forti terremoti, viene riferito (dai testimoni scampati al disastro) di misteriose luci osservate in cielo durante l’abbattersi del sisma.
Queste particolari luminescenze prendono il nome di luci sismiche (EarthQuake Light - EQL). Le EQL non accompagnano costantemente i terremoti, e ciò ha fatto si che questo particolare fenomeno fosse per molto tempo rigettato nell’aneddotica popolare.
Non c’è quindi da stupirsi se inizialmente alcuni ricercatori definirono questo enigma un "capitolo oscuro della sismologia ".
Col tempo si osservò che tali fenomeni luminosi si manifestavano durante quei terremoti particolarmente violenti, con magnitudo superiore al 6° grado.
Analizzando uno dei primi cataloghi stilati sulle EQL avvenute nel mondo (1979), si è osservato che il maggior numero di manifestazioni luminose avvengono con scosse di magnitudo (M) uguale o superiore a 7, diminuiscono a pochi casi nel range tra 6 e 7, per poi sparire completamente al di sotto di M = 5 [1]
Dal punto di vista morfologico, le EQL possono assumere le forme più svariate: dai semplici lampi o baleni, alle colonne e travi infuocate, dai vortici luminosi ai globi di luce, o semplicemente fiamme e fiammelle viste fuoriuscire dal suolo.
La distribuzione temporale del fenomeno rispetto al verificarsi del sisma è variabile e dipende dal tipo di luminescenza presa in esame, infatti vedremo in seguito che lampi, bagliori e luci diffuse tendono ad apparire maggiormente prima ed in misura minore durante il sisma, mentre i globi, le colonne e le travi infuocate (forse colonne e travi possono essere equiparate al medesimo tipo di fenomeno, con la differenza che il primo ha l’asse del corpo verticale rispetto al suolo, mentre il secondo è orizzontale) si palesano maggiormente durante la scossa, in misura minore prima, per poi ridursi notevolmente dopo.
Le fiamme, fiammelle, fumo e densi vapori si presentano contemporaneamente e di seguito al sisma e in misura minima lo precedono. Queste differenze nei tempi di apparizione possono essere imputabili alla diversa natura di formazione e di costituzione, di ciò che noi genericamente accomuniamo sotto il nome di luce sismica.
Per quanto riguarda i colori assunti dalle EQL, queste variano a seconda del tipo di luce presa in esame.
Generalizzando si può affermare che per lampi e baleni la colorazione assunta è quella tipica dei normali fulmini temporaleschi (blu chiaro e bianco), mentre globi, travi e colonne (comunemente indicate col termine "infuocate") vanno dal rosso cupo al giallo, alle luci diffuse viene abbinato il colore rossastro mentre per le nebbie luminescenti il bianco.
Anche l’intensità di queste luci varia da caso a caso e dal tipo di EQL preso in esame, dalle tenui fiammelle viste librarsi sopra al terreno a lampi e bagliori tanto intensi da illuminare a giorno le località coinvolte dal sisma, come accaduto durante il rovinoso terremoto di Tangshan (M 7.8) in Cina, il 28 Luglio 1976. Il cielo fu illuminato a giorno, da bagliori e lampi talmente intensi da svegliare la popolazione e indurre qualcuno a ritenere che fosse stata accesa la luce nella camera da letto. Le EQL furono osservate anche a 325 km di distanza dalla zona epicentrale [2].
In passato l’uomo osservò con molta attenzione quei mutamenti ambientali anche impercettibili, determinati dagli avvenimenti incombenti, onde avere la possibilità di prevedere e quindi limitare i danni prodotti dal terremoto. Allora, più che al giorno d’oggi (dove si demanda tutto alle macchine e alla tecnologia), vennero osservati e tramandati quei racconti di luci e bagliori diffusi che precedevano l’arrivo del sisma e che generarono quell’aneddotica popolare che solo in questi ultimi decenni abbiamo iniziato ad accettare per vera.

 

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2) Luci sismiche nella storia 

 

 

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