EQL EarthQuake Light

 
 

Fra i fenomeni luminosi indagati dalla nostra commissione, un settore è dedicato ad un peculiare fenomeno che a volte si rende manifesto durate lo svolgersi di un terremoto: quello delle luci sismiche. Conosciute in campo internazionale anche col termine anglosassone Earth Quake Lights  (EQL), questi eventi naturali risultano a tutt'oggi non ancora completamente compresi. Può capitare che le mutate condizioni geofisiche, che determinano la formazione di un sisma, possano generare effetti luminosi che potranno precedere, accompagnare o seguire lo svolgersi del terremoto. Le luci sismiche possono presentarsi sotto varie forme: dai semplici lampi che rischiarano istantaneamente il cielo alle nebbie luminescenti; dalle colonne di luce alle più enigmatiche sfere infuocate viste volare sia in cielo, che rasente il terreno. Le EQL possono assumere varie colorazioni abbracciando l'intera gamma dei colori, con la particolarità che alcuni di questi si presentino con una maggiore frequenza a seconda delle forme assunte dal fenomeno.

Questi ed altri particolari sono presenti nel report "Introduzione alle luci sismiche". Suddiviso in vari capitoli lo scritto si propone di fornire una visione globale del fenomeno, con riferimenti ad altre fenomenologie non strettamente luminose, ma che riguardano quella sfera di eventi che vengono annoverati fra i segni precursori del terremoto.

Ciò è stato fatto perché, pur essendo secondari rispetto all'argomento trattato, questi fenomeni collaterali, che precedono l'arrivo del terremoto anche con largo anticipo, rappresentano essi stessi una possibile causa generativa di quelle che sono le luci da terremoto.

Una versione stampata dell' "Introduzione alle luci sismiche" è ottenebile presso le Edizioni UPIAR, Corso Vittorio Emanuele II, 108, 10121 Torino, oppure direttamente dal sito WEB http://www.upiar.com .


Tornando alle EQL, viene fornita un'ampia casistica, diversificata sia per tipo di fenomeno che per tempi e luoghi degli avvenimenti. Questo per fornire al lettore un ulteriore approccio verso un fenomeno che si ripresenta nelle medesime forme in un arco di tempo lunghissimo (le prime testimonianze risalgono a molti secoli prima dell'era cristiana). Sono poi analizzate le più diffuse teorie proposte dalla comunità scientifica a spiegazione del fenomeno.

Un capitolo a parte è dedicato all'opera di Ignazio Galli, vissuto a cavallo fra il XIX° e XX° secolo, il quale non solo fu fra i primi italiani a dedicarsi allo studio delle luci, ma anche fra i primi, se non il primo a livello mondiale, ad avviare una raccolta sistematica della casistica, anche straniera, che lo portarono a creare il primo catalogo internazionale su questo argomento. In ultimo viene fornita una vasta bibliografia sia in lingua italiana che in inglese, in maniera da essere d'aiuto a chi volesse studiare il fenomeno direttamente alla fonte.


La transitorietà del fenomeno, la difficoltà nel reperire nuove testimonianze (va anche tenuto conto che la maggioranza degli addetti ai lavori è completamente all'oscuro su tali avvenimenti) e che i vari questionari macrosismici redatti in varie parti del mondo trascurano, se non tralasciano completamente, la raccolta di dati al riguardo, rendondo lo studio fattibile solo su periodi di tempo molto lunghi.


All'interno del report l'autore prende in esame anche altre fenomenologie luminose, esse stesse settore di interesse all'interno della commissione, vista la loro natura anomala e poco conosciuta. Questo per tentare di evidenziare non solo eventuali caratteristiche comuni, ma anche per verificare se alcune tipologie di luci sismiche siano in realtà fenomeni già conosciuti e studiati in altri settori della ricerca con appellativi diversi.

Questo potrebbe essere il caso dei lampi a cielo sereno visti durante i terremoti? Essi sono governati dalle stesse leggi fisiche dei lampi causati dai temporali, con l'eccezione che nel primo caso l'elettricità atmosferica trae origine dalla litosfera? Le fiammelle viste fuoriuscire dal suolo durante i terremoti rappresentano il medesimo fenomeno che in altre circostanze prende il nome di "fuochi fatui"?

Le sfere di luce osservate durante le varie fasi di un terremoto rappresentano l'altra faccia della medaglia dei fulmini globulari?

Effetti luminosi simili, ma con diverse cause scatenanti all'origine. Come si nota non esiste un confine preciso con cui delineare il fenomeno se non il fatto che viene messo in relazione con un evento sismico.


A questo punto potrebbe nascere un problema di definizione del fenomeno. Visto che molti casi di luci sismiche sono avvenuti sia prima che dopo il terremoto, qual'è il lasso di tempo massimo oltre il quale l'evento luminoso non sarà più considerato un EQL e, con un diverso termine, associato ad una diversa origine?

Nel pratico per una sfera luminosa quanto tempo prima o dopo ad un terremoto la possiamo ancora considerare una EQL e non un "fulmine globulare"?

A questo particolare quesito l' autore, e in generale gli addetti ai lavori, non sanno dare ancora una risposta precisa. Nel tempo si è riscontrato, anche grazie all'utilizzo dell'analisi statistica applicata alla casistica, che può esistere una significativa correlazione fra l'insorgere di vari eventi luminosi ed il terremoto, nelle aree circostanti la zona epicentrale, con tempi estremamente lunghi (fino a 6 mesi) e variabili da caso a caso. Questo tipo di analisi è parte della "T.S.T." (teoria dello stress tettonico) e anche se non è un tema trattato in "Introduzione alle luci sismiche" vale la pena ricordare che questa teoria, formulata negli anni '70 da M.A. Persinger e G.F. Lafrenieree e nel tempo affinata grazie all'apporto di J. Derr, geologo presso USGS, tenta di spiegare l'apparizione dei fenomeni luminosi anomali con la presenza di condizioni di stress tettonico accumulate nella litosfera e che potrebbero portare all'insorgere di un sisma. Per concludere e per non lasciare nel lettore l'idea che questa teoria possa spiegare il fenomeno argomento dello scritto va detto che questa teoria presenta molte lacune, la maggiore delle quali è che non risulta realmente predittiva come una qualsiasi teoria dovrebbe essere, dal momento che si limita a verificare l'ipotesi solo dopo che le EQL si sono verificate.


Dalla data di prima pubblicazione del report ad oggi, nel sottoscritto è maturata la convinzione che per una migliore comprensione del fenomeno EQL (e non solo di quest'ultimo) occorra avviare nuove ricerche in altri campi della scienza. Si e' provveduto ad iniziare una raccolta oculata (euristica) di materiale inerente a fenomeni che a prima vista potrebbero sembrare lontanissimi dal tema qui trattato, ma che per tutta una serie di motivi rientrano a pieno titolo in questo settore di studio (e non solo) per i potenziali contributi alla comprensione che potrebbero apportare. Grazie anche all'aiuto di altri membri della commissione si e' puntata l'attenzione verso nuovi temi quali gli sky boom e i brontidi, le emissioni elettromagnetiche naturali nel campo delle ELF- VLF, gli infrasuoni.


Per brontide s'intende un particolare borbottio, generalmente di tono basso, che in passato (quando non esistevano gli aerei supersonici e i livelli di inquinamento acustico non raggiungevano i livelli attuali) veniva udito e messo in relazione con mutamenti climatici imminenti, oppure con il terremoto. Al giorno d'oggi col termine anglosassone sky-boom vengono designate quelle vere e proprie esplosioni aeree che ad una prima analisi non sono riconducibili all'azione di un aviogetto e che potrebbero trarre origine da fenomeni naturali quali eventi litosferici, atmosferici oppure da rientri meteorici.


Le emissioni ELF-VLF (0- 50Khz) rappresentano un effetto assolutamente normale per molti fenomeni naturali quali i sismi, eruzioni vulcaniche, temporali, fulmini, interazioni ionosfera-Sole e i rientri meteorici.


Gli Infrasuoni sono il prodottto dell'energia liberata dal terremoto che viene dispersa, in tutte le direzioni, sotto forma di onde elastiche le quali, al loro passaggio, deformano momentaneamente le rocce e raggiungono enormi distanze. La frequenza con cui tali onde si propagano vanno dalla decina di Hz a periodi lunghissimi (60 secondi e oltre) a seconda degli strati di roccia che attraversano e dei fenomeni di riflessione e rifrazione alle quali sono sottoposte. Le onde sismiche, durante il loro propagarsi lungo la superficie della terra, trasmettono il loro moto anche alle masse d'aria sovrastanti. Questo fa sì che onde di pressione con frequenze inferiori ai 20Hz (infrasuoni appunto) possano raggiungere, attraverso l'atmosfera, luoghi estremamente lontani grazie al fatto che per determinati principi fisici gli infrasuoni subiscono una attenuazione minore rispetto a gamme di frequenze acustiche più elevate. Queste onde subsoniche, se particolarmente intense, possono causare separazioni di carica negli strati alti dell'atmosfera e creare i presupposti per la formazione di eventi luminosi associati al sisma.


Le fenomenologie appena descritte rappresentano solo una piccola parte di quegli eventi naturali, in cui si manifestate tali emissioni e non è quindi azzardato affermare che monitorare questa gamma di frequenze permetterebbe di avere il polso della situazione di ciò che avviene in natura. Nello specifico del nostro argomento durante lo svolgersi di alcuni terremoti si sono registrati emissioni e.m. e anomalie nella propagazione in questo specifico spettro della banda radio.

In altri settori della ricerca indirizzati allo studio di particolari fenomeni luminosi, come fulmini globulari, blu jet e red sprites (questi ultimi due soggetti sono particolari forme di fulmini ad alta quota) vi può essere un legame con questo particolare tipo di emissione.

L'aver profuso tempo ed energia anche in questo nuovo settore della ricerca, è incoraggiato e trova ulteriori stimoli, negli straordinari risultati ottenuti dalla missione italo-norvegese EMBLA 2000 ed EMBLA2001, ad Hessdalen (Norvegia). Da diversi anni presso questa vallata scandinava si manifestano, in maniera ripetitiva, particolari fenomeni luminosi (vedi altri report pubblicati all'interno del sito itacomm.net) ed anche quest'anno i ricercatori italiani presenti sul luogo hanno evidenziato la presenza di emissioni anomale in questa specifica porzione dello spettro radio. Questo ha permesso di formulare una prima ipotesi che mette in relazione fenomeno ottico ed emissione radio.


Chi fosse a conoscenza di casi e/o testimonianze inerenti a luci sismiche o di informazioni riguardanti gli altri fenomeni citati è vivamente pregato di contattare la redazione

A R C H I V I O

di Mario Baratta (1891)

CATALOGO DEI FENOMENI ELETTRICI E MAGNETICI APPARSI DURANTE I PRINCIPALI TERREMOTI


by France St-Laurent (2000)

THE SAGUENAY, QUEBEC,

EARTHQUAKE LIGHTS OF NOVEMBER 1988-JANUARY 1989

per gentile concessione dell'Autrice e di Seismological Research Letters (©2000)


di Massimo Silvestri (2001) INTRODUZIONE ALLE LUCI SISMICHE


di Giuseppe Stilo (2003)

BIO-BIBLIOGRAFIA DI IGNAZIO GALLI


St-Laurent, France, Derr, John S. & Freund, Friedemann T. (2006)EARTHQUAKE LIGHTS AND THE STRESE-ACTIVATION OF POSITIVE HOLE CHARGE


di Massimo Silvestri (2006)

MOTOJI IKEYA. EARTHQUAKES AND ANIMALS: SINTESI ANALITICA.

IPHW 2006


Freund, Friedemann T., Takeuchi, Akihiro & Lau, Bobby W.S. (2006)

ELECTRIC CURRENTS STREAMING OUT OF STRESSED IGNEUS ROCKS – A STEP TOWARDS UNDERSTANDING PRE-EARTHQUAKE LOW FREQUENCY EM EMISSIONS


di Cristiano Fidani (2009)

LE LUCI SISMICHE DI REGGIO CALABRIA E MESSINA A CENTO ANNI DAL TERREMOTO DEL 28 DICEMBRE 1908

by Cristiano Fidani (2009)

EARTHQUAKE LIGHTS IN REGGIO CALABRIA AND MESSINA, ITALY, ONE HUNDRED YEARS AFTER THE DECEMBER 28, 1908 QUAKE


di Cristiano Fidani (2009)

ALCUNE CONSIDERAZIONI SUI FENOMENI LUMINOSI DEL TERREMOTO DELL’AQUILA

by Cristiano Fidani (2009)

LUMINOUS AND OTHER NON-SEISMIC PHENOMENA ASSOCIATED TO THE APRIL 6, 2009, L’AQUILA EARTHQUAKE

(see: pp. 373- 375)


by Cristiano Fidani (2010)

THE EARTHQUAKE LIGHTS (EQL) OF THE 6 APRIL 2009 AQUILA EARTHQUAKE IN CENTRAL ITALY

Hazards Earth Syst. Sci., 10, 967-978, 2010

Supplementary material of the earthquake lights (EQL) of the April 6, 2009 Aquila earthquake, in Central Italy


by Cristiano Fidani (2010)

ELF SIGNALS AND EQLs IN CENTRAL ITALY IN 2009

Geophysical Research Abstracts vol. 12, EGU2010-9167, 2010

EGU General Assembly 2010


di Cristiano Fidani (2010)

OBIETTIVI SCIENTIFICI RAGGIUNGIBILI DALLE OSSERVAZIONI DEI FENOMENI LUMINOSI IN ATMOSFERA


di Cristiano Fidani (2010)

EQL E ALTRE LUMINOSITA’ A L’AQUILA NEL 2009


by Cristiano Fidani (2011)

THE CENTRAL ITALY ELLECTROMAGNETIC NETWORK AND THE 2009 L'AQUILA EARTHQUAKE: OBNSERVED ELECTRIC ACTIVITY

Geosciences 2011, 1(1), 3-25

see: Supplementary (MP3) file


by Cristiano Fidani (2011)

STATISTICAL AND SPECTRAL PROPERTIES OF THE L’AQUILA EQL IN 2009

Bollettino di Geofisica Teorica ed Applicata

LE LUCI SISMICHE

(segue: breve introduzione  ai PRECURSORI SISMICI)

JSE

Journal of Scientific

Exploration

BIBLIOGRAFIA EQL ON-LINE

BREVE INTRODUZIONE AI P R E C U R S O R I SISMICI

Le EQL sono state spesso argomento di teorizzazioni all’interno delle varie ipotesi avanzate  sui precursori sismici, come è possibile constatare anche dai contributi elencati in questa pagina e messi on-line.


Ma vi sono altre argomentazioni chiamate a sostegno della ipotesi “precursore sismico”, come ad esempio il comportamento di animali (uomo compreso), eventi geologici, idrogeologici, meteo, ecc. Vi sono anche teorizzazioni che chiamano in causa più complesse azioni su scala tipicamente interplanetaria, legate alla meccanica celeste, ovvero la disciplina che si occupa del moto dei corpi celesti: pianeti, satelliti naturali, comete, asteroidi, ecc.

RAFFAELE BENDANDI [Faenza, 1893-1979]

Il lavoro di Raffaele Bendandi tutto teso a fornire un contributo alla migliore comprensione dei fenomeni tellurici, ha per gran parte del XX secolo lambito, senza mai avere  però riconosciuto sufficiente titolo per entrarvi, la moderna sismologia, dando materiale di discussione al mondo accademico ed a quello dell’informazione mediatica, ma rimanendo sempre nei confini della buona discussione su cui è possibile proporre e anche, forse, auspicare impegni di verifica propri della scienza.


Specialmente grazie alle ricerche scientifiche e documentative di Cristiano Fidani, all’interno di un progetto del Comune di Faenza (RA), abbiamo pensato che uno spazio al sismologo autodidatta romagnolo fosse interessante proporlo ai nostri lettori, anche se Bendandi non si occupò di EQL ma impegnò la sua esistenza a “segnali” precursori, legati all’astronomia, suo interesse primario fin dalla adolescenza, e in particolare alla meccanica celeste.


BIBLIOGRAFIA

di Cristiano Fidani (2009)

LE PREVISIONI DI RAFFAELE BENDANDI ISPIRATE DAL GRANDE TERREMOTO

by Cristiano Fidani

THE RAFFAELE BENDANDI FORECASTINGS INSPIRED BY THE GREAT EARTHQUAKE


di Cristiano Fidani (2011)

ALCUNE CONFERME ALLE PREVISIONI DEI TERREMOTI DI RAFFAELE BENDANDI

ANIMALI E TERREMOTI

A conferma di possibili legami (se non correlazioni), tra osservazioni di fenomeni luminosi in atmosfera, eventi meteorologici e geofisici in generale, emissioni anomale nel campo radio e comportamenti alterati di animali di varie specie, le ricerche di Motoji Ikeya riportate nel volume “Earthquakes and Animals”. Nell’articolo  di Massimo Silvestri, MOTOJI IKEYA. EARTHQUAKES AND ANIMALS. SINTESI ANALITICA (2008), Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen]

ONDE RADIO E TERREMOTI  [da Rodolfo Manno (2003), ONDE RADIO NELLA BANDA LF E PRECURSORI SISMICI, Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen]


[Riassunto] “Da diversi anni molte esperienze raccolte, rendono lecito presumere la generazione naturale d’onde elettromagnetiche, a seguito di processi interni alla litosfera, in un intervallo molto vasto di frequenze. Alcune osservazioni sul campo suggeriscono la possibilità che gli stessi processi possano disturbare le radiocomunicazioni, specialmente nelle bande LF (300-30 kHz) e VLF (30-3 kHz)...”


Dedicato ai radiosegnali emessi in natura, e con un particolare interesse per il settore legato alle emissioni durante attività sismiche, il sito WEB diretto da Renato Romero  www.vlf.it


Il CIPH fin dall’inizio della sua attività ha dedicato molte energie, come è possibile vedere anche dagli articoli pubblicati nell’apposita sezione alle basse e bassissime frequenze radio (ELF, VLF e ULF).

Presso la stazione sperimentale HeRA SOSO a Medicina (BO) oltre alla strumentazione per il monitoraggio ottico (Smart Optical Sensors Observatory, SOSO) sono state ripristinate le stazioni radio VLF e in programma anche l’utilizzo di ricevitore specifico per la band ULF.

The European VLF/LF radio network to search for earthquake precursors: setting up and natural/man-made disturbances

P. F. Biagi, T. Maggipinto, F. Righetti, D. Loiacono, L. Schiavulli, T. Ligonzo, A. Ermini, I. A. Moldovan, A. S. Moldovan, A. Buyuksarac, H. G. Silva, M. Bezzeghoud, and M. E. Contadakis

Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 11, 333-341, 2011

Abstract   Full Article (PDF, 18152 KB)   Special Issue


Underlying mechanism of precursory activity from analysis of upward earthquake migration

O. A. Molchanov

Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 11, 135-143, 2011

Abstract   Full Article (PDF, 813 KB)   Special Issue


Recent aspects on possible interrelation between precursory electric signals and anomalous bioeffects

E. Dologlou

Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 1951-1955, 2010

Abstract   Full Article (PDF, 259 KB)


Power law relationship between parameters of earthquakes and precursory electrical phenomena revisited II

E. Dologlou

Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 1403-1409, 2010

Abstract   Full Article (PDF, 415 KB)


"Storms of crustal stress" and AE earthquake precursors

G. P. Gregori, M. Poscolieri, G. Paparo, S. De Simone, C. Rafanelli, and G. Ventrice

Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 319-337, 2010

Abstract   Full Article (PDF, 1750 KB)   Special Issue


A qualitative study of the seismo-ionospheric precursors prior to the 6 April 2009 earthquake in L'Aquila, Italy

G. S. Tsolis and T. D. Xenos

Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 133-137, 2010

Abstract   Full Article (PDF, 330 KB)   Special Issue


Co-seismic luminescence in Lima, 150 km from the epicenter of the Pisco, Peru earthquake of 15 August 2007

J. A. Heraud and J. A. Lira

Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 11, 1025-1036, 2011

Abstract   Full Article (PDF, 5174 KB)   Special Issue


Investigation of TEC and VLF space measurements associated to L'Aquila (Italy) earthquakes

G. Stangl, M. Y. Boudjada, P. F. Biagi, S. Krauss, A. Maier, K. Schwingenschuh, E. Al-Haddad, M. Parrot, and W. Voller

Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 11, 1019-1024, 2011

Abstract   Full Article (PDF, 2521 KB)   Special Issue


On the acoustic model of lithosphere-atmosphere-ionosphere coupling before earthquakes

C.-V. Meister, B. Mayer, P. Dziendziel, F. Fülbert, D. H. H. Hoffmann, and V. A. Liperovsky

Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 11, 1011-1017, 2011

Abstract   Full Article (PDF, 344 KB)   Special Issue


Prediction of the date, magnitude and affected area of impending strong earthquakes using integration

of multi precursors earthquake parameters

  1. M.R. Saradjian and M. Akhoondzadeh

Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 11, 1109–1119, 2011

Abstract   Full Article (PDF, 291 KB)


altri articoli disponibili on-line


aggiornamento dicembre 2011

BIBLIOGRAFIA PRECURSORI ON-LINE

Nei Proceedings [IPHW2006], ora disponibili anche in formato PDF, del “International Project Hessdalen Workshop 2006” svoltosi nell’estate 2006 a Medicina, Bologna, alcuni contributi erano dedicati ai precursori sismici