COMITATO ITALIANO PER IL PROGETTO HESSDALEN

ITALIAN COMMITTEE FOR PROJECT HESSDALEN

RELEASE AGOSTO 2012

 

CIPH - ICPH

per ulteriori prove "sul campo". L'idea, non nuova, era di creare una stazione automatica di rilevamento di allarmi luminosi che in seguito fosse in grado di interfacciarsi con altri strumenti nel campo del non ottico (VLF, ULF, radar, ecc.) e di poter in seguito registrare uno spettrogramma in modo automatico. Quando il nostro sistema SOSO prese a funzionare sul campo iniziò da subito a registrare una serie di eventi luminosi, identificati o ancora in via di analisi. Il 18 luglio 2007 SOSO rilevava e registrava un primo, importante transito di un bolide di grande luminosità.

Pur non essendo interessato in modo diretto ai fenomeni meteorici il nostro comitato informava gli astrofili ed i fisici che a quell'area di studio fanno riferimento e dopo poche ore, grazie a SOSO il fisico Albino Carbognani tracciava la traiettoria del bolide indicando la presunta provenienza spaziale di quel corpo. Altre meteore e bolidi sono stati registrati, ma gli eventi più importanti sono stati quelli dei primi fenomeni della classe dei TLE (sprites) registrati sul territorio italiano. I TLE (Transient Luminous Events) sono una serie di fenomeni ionosferici di cui abbiamo una conoscenza strumentale solo dal 1989, a riprova che ancora oggi molte cose che accadono nell'atmosfera sono da scoprire o rimangono poco chiare.

Da qualche tempo la nostra opera di supporto al Progetto Hessdalen e lo sviluppo operativo di SOSO sembrano essere soggetti ad una serie di rapidi sviluppi che ci fanno ben sperare. E' per questo che è nato un blog. Per dare un'informazione efficace e veloce agli specialisti ma anche ai semplici interessati. Volti per natura alle collaborazioni esterne, in pochi mesi si è fatta pressante l'esigenza di rendere disponibile un flusso di notizie nel campo dei FLTA, che provengano dal mondo scientifico o almeno da fonti generali di livello qualitativo elevato. Al blog, coordinato da Renzo Cabassi, partecipano ora come collaboratori pure Nico Conti (niconti), Giuseppe Stilo (giuseppe s), Roberto Labanti (RL), Massimo Silvestri (Max) e Jader Monari (jader).

All’inizio del 2009 abbiamo aderito come partner all’Italian Meteor and TLE Network (IMTN), un gruppo informale di astrofili che si occupa principalmente dei meteore e bolidi. Molto attivi nel monitoraggio della volta celeste con telecamere digitali,  il network italiano ha ben presto allargato la sua attivittà osservativa dai soggetti astronomici agli eventi in atmosfera contribuendo alla osservazione europea di TLE e portando l’Italia all’attenzione internazionale in questo campo.

Il 2010 ha rappresentato per il CIPH-SOSO un anno di consolidamento delle procedure e della strumentazione  realizzate nell’anno precedente e in quello in corso. Questo ha permesso di raggiungere notevoli risultati visibili nella sezione Video&Radio del sito web del CIPH-SOSO dove si parla dell’esperienza HeRA-SOSO (Hessdalen Research Association-Smart Optical Sensors Observatory) [per le attività osservative su TLE vedi qui].

Il 2010 si è concluso con la collaborazione CIPH ad una missione internazionale  in Norvegia e con la pubblicazione di un articolo sul Journal of Geophysical Research, dell’American Geophysical Union su una importante osservazionei di un TLE - Gigantic Jet realizzata da IMTN (Ferruccio Zanotti) nel 2009, lavoro presentato in anteprima in maggio all’ European Geoscience Union (EGU), svoltosi a Vienna (qui il video dell’intervento di Oscar van der Velde).

1) dal 2003, il team dei Radiotelescopi di Medicina - Stelio Montebugnoli, Jader Monari, Franco Fiocchi e Marco Poloni, è operazionalmente parte del CIPH. Al Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen, inoltre, nel corso del primo decennio della sua attività, Matteo Leone, Flavio Gori, Peder Skogaas, Massimo Teodorani, Simona Righini, Andrea Cremonini, Andrea Orlati, Nicoletta Laschi, Domenico Caliendo, Gian Luca Andreoli, Ferruccio Zanotti, Massimiliano Di Giuseppe, Romano Serra, Albino Carbognani, Michele Moroni, Renato Romero, Giuseppe Stilo e Giorgio Abraini hanno contribuito all’attività del CIPH.

Nel 2000 il CIPH (Comitato Italiano per il Project Hessdalen) iniziava la sua attività di supporto al Project Hessdalen  norvegese, animato da Erling P. Strand e da Bjorn G.Hauge. In quell’anno il Project Hessdalen aveva da poco riavviato lo studio, iniziato negli anni '80 nella piccola valle norvegese, per analizzare con metodi strumentali le precedenti osservazioni estemporanee di tanti testimoni fino a quel momento collocate sotto il nome suggestivo di UFO ma ben presto diventate le "luci di Hessdalen". Il comitato italiano era stato costituito da un gruppo iniziale di nove promotori fra i quali Renzo Cabassi, Nico Conti, Massimo Silvestri, Roberto Labanti e Maurizio Morini (1).

Il Project Hessdalen attirò davvero la nostra attenzione quando Erling Strand scorse la possibilità di un nuovo salto di qualità nella collaborazione tra l'Østfold College , dove lavora, ed il team di ricercatori tecnologi del Radiotelescopio di Medicina (Bologna), diretto da Stelio Montebugnoli. Fu così che sorse ciò che allora si chiamava "programma EMBLA", un protocollo di collaborazione al quale partecipava per la parte italiana Montebugnoli, con il suo braccio destro Jader Monari, che agì sotto l'egida dell'Istituto di Radio Astronomia (IRA) di Bologna a quel tempo istituto del CNR, ora divenuto parte dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, INAF.

I tanti tipi di Fenomeni Luminosi Transitori in Atmosfera (FLTA), visti con un taglio scientifico e "strumentalista" sono il principale oggetto di studio del CIPH. Fu per questo che esso si offrì ai ricercatori italiani di EMBLA come supporto organizzativo, logistico e, soprattutto, finanziario, consapevole di non essere formato da scienziati, ma da privati interessati ad aiutare lo studio di fenomeni che faticano a crearsi uno spazio tra le discipline scientifiche sia per via della loro asserita rarità e casualità sia per una serie di incrostazioni mitiche che riguardano sia i testimoni sia gli scienziati. Per fare solo alcuni esempi concreti, pensiamo ai fulmini globulari o alle luci sismiche, ai plasmi non convenzionali o ad altri tipi di presunte manifestazioni luminose ricorrenti che sarebbero osservabili in parecchie località del globo.

Il CIPH sponsorizzò fin dalla la prima missione, EMBLA2000, supportando poi a lungo la costruzione della strumentazione, dapprima destinata soprattutto al campo radio. Questo supporto e contributo alla ricerca sono continuati fino ad oggi anche grazie ad alcuni appassionati che operano nella ricerca amatoriale dell'ambiente astrofilo ed in quello ufologico, ambienti certo distanti ma composti da attivi appassionati, e sono diventati sempre più rilevanti per la realizzazione delle missioni italiane che si sono succedute dal 2000 fino all'ultima di manutenzione tecnica del 2007 ad opera di Jader Monari, Domenico Caliendo, Stelio Montebugnoli e di Bjørn Gitle Hauge, per il Project Hessdalen/Østfold College.

Nel 2006, sull'onda dei suggerimenti del fisico Peter Sturrock e del suo Panel sugli "Oggetti Volanti Non Identificati" tenutosi nel '97 a Pocantico, USA, ribaditi poi dallo storico della fisica Matteo Leone e con l'esigenza di fare il punto della ricerca sulle luci di Hessdalen e su fenomeni ad esse simili, il CIPH ha organizzato un workshop, l'International Project Hessdalen Workshop 2006 (IPHW2006), al quale hanno partecipato coloro che negli anni hanno orbitato attorno all'attività della parte norvegese dello studio e naturalmente intorno al CIPH. Pur essendo stata sempre presente nel comitato l'idea di migliorare gli strumenti nel campo ottico, è stato proprio nello slancio trovato con il workshop del 2006 e nel supporto finanziario ad esso conseguente che all'inizio del 2007 ha preso forma ed ha trovato realizzazione lo Smart Optical Sensors Observatory, la stazione SOSO, coordinata da Massimo Silvestri.

Dopo pochi ma intensi mesi di duro lavoro da parte di M. Silvestri, che poteva contare su alcuni sponsor in attrezzature reperiti dal CIPH, la stazione SOSO (telecamere, computer, programmi, ecc.) veniva prima provata al planetario annesso al telescopio di San Giovanni in Persiceto (Bologna) con il supporto del suo direttore, Romano Serra e degli astrofili ferraresi del gruppo Columbia Ferruccio Zanotti e Massimiliano Di Giuseppe, poi installata in un luogo del tutto casuale