BL
Ball
Lightning Fulmini
Glubulari |
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Introduzione alle luci sismiche di Massimo Silvestri
max.silve@libero.it |
9.
Esempi recenti
Agosto
1976 - Terremoti nella regione cinese di Sungpan-Pingwu
Nei giorni 16, 22 e 23 agosto 1976, tre forti terremoti (M = 7.2 ,
6.8 , 7.2) colpirono la zona di Sungpan-Pingwu nella provincia cinese
di Szechan (parte centrale della Cina).
Gli epicentri si spostarono da nord verso sud lungo la faglia di Huya
a breve distanza da altre linee di frattura tettonica che rendono la
zona estremamente instabile. Prima di passare alla descrizione delle
EQLs osservate, vale la pena soffermarsi sul fatto che questi eventi
tellurici di intensità elevata, non produssero danni in
termini di vite umane, in quanto furono previsti con largo anticipo
grazie anche allosservazione di quei segni precursori spesso
snobbati dalla comunità scientifica e che, ancora oggi,
trovano delle resistenze dallessere accettati unanimemente da
tutti i ricercatori. Centinaia di osservatori tra scienziati e gente
comune, mobilitati per questo evento, osservarono fenomeni quali luci
sismiche, inquietudine negli animali, anomalie nelle piante,
emissioni di radon e altri gas, correnti telluriche, variazioni del
livello delle acquee freatiche ed emissioni acustiche per un totale
di 1297 rapporti osservativi.
Le luci sismiche riportate in questo terremoto ricalcano, per
forma e modalità di comportamento, quanto già emerso
nella casistica precedente: colonne luminose, palle di fuoco, bande
luminose, ventagli e velature luminescenti.
Diverse persone, alcune delle quali appartenenti allufficio
sismologico provinciale, osservarono, il 21 luglio, una sfera
infuocata in una zona distante 75 Km dallarea epicentrale. La
sfera, del diametro di 1 metro, fuoriuscì dal terreno ad una
distanza di circa 100 metri dai testimoni; salita allaltezza di
15 metri (circa), si restrinse fino ad assumere le dimensioni di una
pallina da ping-pong. Salita ulteriormente di quota, la sfera si
mosse con una traiettoria incurvata (simile a quella di una meteora)
e sparì. Nel frattempo, la luminosità della palla si
era affievolita e i testimoni poterono osservare una specie di fumo
bianco ruotare attorno alla luce; oltre a ciò fu udito un
leggero crepitio accompagnato da un odore simile allo zolfo. Nel
punto del terreno dove emerse la sfera fu rinvenuto un foro a forma
di imbuto. Un'altra testimonianza riporta di una sfera di fuoco vista
salire lungo un pergolato di una casa e, una volta raggiunto il
tetto, bucarlo. In totale furono osservate circa 1000 palle infuocate
di cui 50 in una sola notte.
Di giorno furono raccolte diverse testimonianze riguardanti piccole
sfere di fumo che presumibilmente rappresentano il medesimo fenomeno
delle sfere di fuoco viste di notte.
La maggior parte di queste osservazioni furono fatte lungo le
intersezioni fra i letti dei fiumi e le faglie. Un ricercatore
cinese, coinvolto nelle indagini, espresse lopinione che
lorigine di queste sfere fosse da mettere in relazione alla
fuoriuscita di gas dal sottosuolo, specialmente in questa regione
ricca di gas naturali. Furono riportati diversi casi di emissioni
gassose; specialmente in alcuni pozzi dove si vide lacqua
ribollire a lungo. Un campione di gas prelevato per le analisi
mostrò unelevata concentrazione di CO2 (biossido di
carbonio). Casi simili furono osservati, alcuni mesi prima, durante
il sisma di Lungling (provincia dello Yunnan), dal sismologo Lee Yun
Shan dellufficio sismologico di Shensi. In quelloccasione
ebbe modo di osservare due incredibili fenomeni. La notte prima di
una forte scossa dassestamento (M = 6), sotto un cielo coperto
e piovoso, osservò il terreno attorno a sé
completamente illuminato come se vi fosse la Luna piena. Alcune notti
dopo, sempre sotto un cielo piovoso, osservò una palla
infuocata di circa 50 metri di diametro alla distanza di 200 metri.
Non credendo a ciò che vedeva, svegliò un collega ed
entrambi rimasero per mezzora ad osservare il fenomeno. La
mattina seguente avvenne unintensa scossa (M = 5) e recandosi
nel punto in cui videro la sfera, trovarono unampia traccia
nella sabbia ancora calda [51].
Novembre
1988 - Gennaio 1989, EQLs in Canada
I fenomeni luminosi (EQLs) osservati nei cieli canadesi dal primo
novembre 1988 al 21 gennaio 1989, nella regione di Saguenay (200 Km a
nord di Quebec City), mostrano di essere correlati con
l'attività sismica sviluppatasi in zone nel medesimo periodo.
A fronte di 54 scosse distribuite tra il 23 novembre '88 e il 22
gennaio '89 (in una zona dove l'attività sismica prima di
questo periodo era praticamente inesistente e non superava 1,5 M) si
raccolsero ben 52 avvistamenti di EQLs nel periodo tra il primo
novembre '88 e il 21 gennaio '89 (dei quali solo per 46 se ne ha una
descrizione approfondita in quanto i relativi testimoni compilarono
il questionario inviatogli dai ricercatori).
Vi furono diversi casi di EQLs (5) prima dell'inizio
dell'attività sismica sancita con terremoto (4,8 M) del 23
novembre (con 14 EQLs solo in questa giornata). Dopo questa prima
scossa di avvertimento il Geological Survey of Canada installò
una rete di sismografi portatili accanto a quella fissa già
esistente, per migliorarne la precisione. Con questa nuova rete si
ottenne unaccurata monitorizzazione dell'attività
sismica della zona, che permise di registrare tutti gli eventi
sismici di intensità superiore a 0,1 M. Analizzando questi
dati con quelli provenienti dalle osservazioni delle EQLs, si
pervenne ai seguenti risultati:
Le forme luminose riportate dai testimoni possono essere suddivise nelle seguenti categorie:
I colori che con maggiore frequenza emersero dai racconti testimoniali sono l'arancione, il giallo, il bianco e il verde [52].
17
Gennaio 1995, terremoto a Hyogo-ken Nanbu (zona costiera di Kobe,
Jpn)
Per ultimo, in questa rassegna di casi recenti, analizziamo gli
avvenimenti che accaddero il 17 gennaio 1995, durante il sisma che
investì la zona di Kobe, con una magnitudo pari a 7,2 e che
avvenendo alle 5:46 del mattino (ora locale), favorì
losservazione di quei fenomeni luminosi che accompagnarono il
terremoto.
La paziente raccolta dei dati operata da T. Tsukuda,
dellistituto di ricerca sui terremoti
delluniversità di Tokyo, permise di ricostruire gli
avvenimenti occorsi in quella fatidica mattina.
I fatti si svolsero secondo una trama ben collaudata e già
riscontrata in altri eventi simili; alle 5:46 un forte terremoto
colpì la zona di Hyogo-ken Nanbu, nelle vicinanze della
città di Kobe. In quegli istanti oltre allo scuotimento del
suolo una parte della popolazione, già sveglia a
quellora, osservò e riportò lapparizione di
diversi fenomeni luminosi in cielo. Tsukuda raccolse le testimonianze
riguardanti 23 casi di EQL, alcuni dei quali con più di un
testimone dislocati anche in luoghi diversi (questo si
rivelerà fondamentale per la stima della distanza, dimensione
e intensità luminosa del fenomeno ottico).
Le luminescenze osservate possono essere ricondotte, dal punto di
vista della forma assunta, a 4 tipi fondamentali: fulmini, semisfere
con base al suolo (la classica forma a cupola del tipo già
citato da Yasui), a ventaglio (strisce luminose che dal terreno
salgono in cielo aprendosi, dando appunto limpressione di
osservare loggetto citato) e strisce orizzontali in cielo. Si
registrò un solo caso di luce sferica, allungata
orizzontalmente, di colore blu che comparve allinterno di una
camera da letto, in concomitanza con la scossa.
Le testimonianze raccolte permisero a Tsukuda di compilare un elenco
delle EQL, accludendo oltre alla forma, colore e durata temporale
anche le condizioni meteo e il periodo di comparsa rispetto alla fase
del terremoto. Qui il ricercatore giapponese operò
unulteriore suddivisione rispetto alle consuete fasi già
utilizzate in precedenza (prima, durante e dopo); egli infatti
suddivise il periodo che precede larrivo del sisma in 2
ulteriori periodi, operando un distinguo fra luci osservate
durante lascolto di rumori e brontolii sotterranei che
precedono il terremoto e le luci osservate
immediatamente prima della prima scossa.
Dopo questa precisazione passiamo a visionare la tabella riassuntiva
delle EQLs:
Luci osservate prima dellarrivo delle scosse durante il manifestarsi di rumori sotterranei |
7 casi |
Luci osservate immediatamente prima della prima scossa |
6 casi |
Luci osservate durante il sisma |
8 casi |
Luci osservate dopo |
1 caso |
Casi incerti (dal punto di vista temporale) |
1 caso |
Da quanto riportato sopra si evince che il 56,5% delle EQL
segnalate, furono osservate prima dellarrivo delle scosse e di
queste la metà in concomitanza con rumori sotterranei.
Ciò riveste una particolare importanza in quanto (come vedremo
in seguito) suggerirebbe un probabile processo formativo di queste
luci. I colori osservati risultano l'arancione associato
prevalentemente alle luci di forma semisferica; il bianco - blu per i
fulmini, mentre per le strisce luminose sono stati riportati il blu -
verde, larancione e il rosso. Per quasi tutti i casi (tranne 4)
i testimoni riportano le condizioni atmosferiche che vanno dal
nuvoloso alla leggera pioggia, ma questo non ha impedito di
utilizzare la Luna piena (in un caso) come riferimento nel stimare
lintensità luminosa di un fenomeno osservato.
Anche la durata di queste luci risulta, specialmente per alcune di
esse, incredibilmente lunga, come per una luce a semisfera di cui un
testimone ne osservò levoluzione ad una distanza
di 4 Km (circa): inizialmente la sorgente luminosa era bassa
nel cielo e di uno splendente colore bianco, poi la parte centrale
divenne arancione e cominciò ad espandersi, in tutte le
direzioni, assumendo la forma di una cupola con base a terra. Il
fenomeno luminoso persistette per oltre 30 secondi.
Altre persone riportarono losservazione di luci che ricordano
lontanamente la forma di un ventaglio; dai colori bianco - blu e che
in un caso rimase visibile dai 5 ai 10 secondi.
Per i fulmini i tempi di persistenza, riportati dai testimoni, sono
di 1 - 2 secondi.
A questo proposito, nello scritto di Tsukuda non viene fornita
nessuna indicazione del fatto che questi fulmini possano derivare da
un normale temporale visto le condizioni di cielo coperto e
ciò solleva parecchi dubbi. Tutte le luci sono apparse in un
raggio di 50 Km dallepicentro principale e la distribuzione
delle EQLs risultano leggermente allineate con gli epicentri delle
scosse dassestamento. Alcuni fenomeni ottici occorsero sopra a
diverse città della zona e questo diede
lopportunità a Tsukuda, sfruttando dei punti di
riferimento noti come palazzi e torri, di determinarne le dimensioni,
laltezza dal suolo e lintensità luminosa. Una
striscia luminescente di colore bluastro osservata sopra la
città di Kobe, fu stimata ad unaltezza di 150 - 200
metri s.l.m., nella parte centrale della città (ricordo che
Kobe è una città marittima quindi laltezza della
EQL riferita al livello del mare coincide con laltezza
effettiva in cui si verificò il fenomeno). Per un caso di EQL
a forma di arco e dal colore arancione, le testimonianze permisero di
calcolarne le dimensioni reali, che con buona approssimazione
risultarono di 1 Km di lunghezza ad unaltezza di 200 metri.
Sempre utilizzando le informazioni raccolte, si stimò
lintensità luminosa e la relativa luminosità
(grazie al paragone fatto da due testimoni allintensità
della Luna piena osservata prima del verificarsi degli eventi) in
poco meno di 9,8x106 cd. e 9,8x102
cd./m2.
Oltre a questi avvenimenti Tsukuda raccolse anche le testimonianze di
particolari nebbie, o nubi di polvere, sollevatesi in aria una decina
di minuti prima del terremoto nella zona attorno alla città di
Nishinomya (est di Kobe); la massa fu descritta come piuttosto
luminosa.
Questo fatto unitamente ai rumori sotterranei permise al ricercatore
di avanzare delle ipotesi verso probabili meccanismi geofisici alla
base di queste luminescenze; infatti viene chiamata in causa la
presenza di aerosol ionizzati (vedi ipotesi di Tributsch), come
possibili promotori di EQL a bassa quota. Unaltra
possibilità, sempre offerta dalla comparsa di queste nebbie o
polveri in sospensione è che la loro presenza abbia abbassato
la rigidità dielettrica dellaria, permettendo
linstaurarsi di scariche elettriche ed effetti corona, fenomeni
potenzialmente luminosi dovuti alla presenza di una forte
elettricità atmosferica. In questo caso laumento
dellelettricità atmosferica potrebbe dipendere non solo
dalla presenza di aerosol ionizzati, ma anche dall'instaurarsi di un
effetto piezoelettrico, dovuto ad un aumento dello farmaciaditurno24 stress nelle rocce
sottostanti la zona interessata dal sisma. Anche lemissione di
forti rumori sotterranei possono rappresentare un valido indizio
riguardante i possibili processi geofisici coinvolti nella creazione
dei fenomeni luminosi; infatti il potenziale elettrico in
prossimità del suolo potrebbe subire un repentino incremento,
grazie meccanismo di separazione di carica determinato dalla
repentina comparsa di crepe e fratture (vedi Campo elettrico
dovuto al contatto o alla separazione di materiali rocciosi) e
dai quali i borbottii sotterranei trarrebbero origine.
Non si esclude comunque la conversione diretta del suono in luce,
tramite il ben noto processo di fonoluminescenza.
Allo stato attuale della ricerca, Tsukuda non può avvalorare quale processo, o insieme di processi, abbiano generato queste luci e comunque, a meno che non subentrino nuovi dati, di natura strumentale, dubito fortemente che con le sole testimonianze umane (anche se precise e dettagliate) si possa giungere ad un qualche risultato che si discosti da quello attualmente raggiunto [56].
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