BL
Ball
Lightning Fulmini
Glubulari |
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Introduzione alle luci sismiche di Massimo Silvestri
max.silve@libero.it |
8.
Nel paese del Sol Levante
Spostiamoci ora in un altro angolo del globo, anch'esso funestato
dal flagello dei terremoti e più precisamente in Giappone. Per
centinaia di anni le popolazioni di queste terre convissero e
convivono tuttora con questo incomodo vicino, imparando a leggere gli
impercettibili segnali che indicavano loro l'avvicinarsi della
sventura. Nelle tradizioni popolari giapponesi si narrano strani
eventi che annunciano l'arrivo del terremoto come luci, bagliori,
particolari arcobaleni, nebbie e inquietudine negli animali.
Parecchie storie narrano di come alcune persone, osservando
particolari segni celesti, si misero in salvo, assieme alle loro
famiglie, al di fuori di quelle case rase al suolo dal terremoto da
loro preannunciato. Altri racconti descrivono storie di minatori che
non riportarono nessuna ferita dal crollo della miniera in cui
lavoravano, in quanto alcuni giorni prima del sisma, le gallerie si
riempirono di una misteriosa nebbia (Chiki) che impedì loro di
operare, salvandoli così da morte certa (Appendice,
Nota B) [13].
Queste ed altre testimonianze provengono dal "Dai Nihon Jishin
Shiryo" (Comitato imperiale per l'indagine sui terremoti) e
pubblicate per la prima volta nel 1904. La raccolta contiene le
testimonianze riguardanti i vari terremoti che colpirono il paese e
che furono recuperate dalla documentazione storica del Giappone.
Degli innumerevoli casi qui raccolti, K. Musya (Istituto di ricerca
sui terremoti dell'università di Tokyo) estrapolò tutti
quei casi contenenti la comparsa di fenomeni luminosi durante il
sisma. Queste testimonianze, assieme ad altre, andarono a formare
quell'incredibile raccolta per la quale Musya divenne un riferimento
per le future generazioni di ricercatori sulle EQL. Purtroppo questo
catalogo è difficilmente reperibile (senza contare il fatto
che è scritto in giapponese); se ne ha comunque un ampio
stralcio nella pubblicazione di un altro ricercatore a lui
contemporaneo T. Terada, della medesima facoltà e gruppo di
ricerca.
Terada confrontò la casistica giapponese con quella
proveniente dal resto del mondo, concludendo che durante i terremoti
si manifestano i medesimi fenomeni luminosi in qualsiasi parte del
globo ci si trovi. Fulmini, luci diffuse, scintille, masse luminose
in rapido movimento, globi di fuoco, travi e colonne guizzanti in
cielo; gli stessi fenomeni ottici, magari descritti in maniera
differente, ma che indicano la presenza di un fenomeno
ricorrente.
Vediamo alcuni esempi per confrontarli con quelli già
riportati precedentemente.
Nell'anno 869 d.C. a Mutu, nel nord del Giappone, in occasione di
alcuni terremoti fu visto in cielo scorrere una luce di
intensità fluttuante. Nel terremoto di Kamamura del 1257,
furono osservate fiamme bluastre fuoriuscire dal suolo. Nei due
terremoti che scossero Yedo nel 1630 e nel 1672, furono notati dei
corpi luminosi volare nel cielo e dal momento che era inverno (bassa
percentuale di temporali) risultò improponibile una
connessione con qualche temporale; nel caso del 1672 le masse
luminose assomigliavano a lanterne e furono viste dirigersi verso
est. Nel sisma di Tosa del 1698, numerose palle di fuoco simili a
ruote furono osservate in cielo mentre volavano in tutte le
direzioni. Il terremoto che colpì Genzaku (Tokaido) il 31
dicembre 1703, ebbe come relatore l'astronomo al servizio del Syogun
(signore del luogo nel periodo feudale giapponese). Egli
avvisò, alcuni giorni prima, gli ufficiali di corte
dell'avvicinarsi di un terremoto o di un forte temporale. Si presume
che in quelle serate osservative della volta celeste, abbia notato
particolari fenomeni ottici tali da indurlo a ritenere imminente un
qualche sconvolgimento naturale. Nel sisma di Sandyo (1828) e di
Sinono (1847), si osservarono delle fiamme prodursi dal terreno.
Un'incredibile luminosità accompagnò l'enorme frana che
colpì il monte Iwakura; talmente intensa da essere paragonata,
dai testimoni stessi, alla luce del giorno (vedere i processi di
triboluminescenza e piroelettricità).
Un gruppo di 19 persone si recarono al mare alla vigilia del
terremoto che colpì Izu (Tokyo) nel novembre del 1855. Prima
della scossa una luce improvvisa fu notata verso nord-est; brillante
al punto da permettere alle varie persone di distinguere chiaramente
i vari colori dei vestiti. Subito dopo un terribile ruggito si
sentì provenire da sotto il mare, dando l'impressione di aver
urtato con la chiglia della barca un banco di ghiaia e nel frattempo
si osservarono numerose fiamme volare in cielo.
A Yosiwara (sempre nel medesimo sisma) si formarono nel terreno delle
crepe da cui emerse una trave luminosa. La luce si spostò
verso il tempio di Asakusa. Il giorno precedente, prima di
mezzogiorno, diversi testimoni osservarono una specie di arcobaleno
posto verticalmente in direzione sud-est. Il 28 luglio 1889 a
Kumamoto si osservarono dei fulmini verso est immediatamente prima
della scossa. Il 14 agosto 1909 il sisma di Anegawa produsse una
frana lungo le pendici occidentali del Monte Ibuki accompagnata da
alcuni fenomeni luminosi. 18 maggio 1917, terremoto di Suruga: una
colonna di fuoco fu vista a nord di Siduoka. Primo settembre 1923
sisma di Kwato: un pescatore di Awa osservò parecchie colonne
di fuoco apparire in mare dalle parti della baia di Sagami vicino
allimboccatura della baia di Tokyo. Un membro
dellosservatorio centrale di meteorologia avvistò una
palla di fuoco, stazionaria nel cielo e una donna notò delle
luci lampeggianti in mare, la mattina precedente al sisma. 23 maggio
1925, terremoto di Tazima: fu osservato in cielo un globo di luce
dalle dimensioni di un pallone da calcio, volare rapidamente da
nord-est a sud.
Questa rappresenta una parte della casistica giapponese raccolta da
Musya e descritta da Terada; ogni ulteriore commento risulta
superfluo.
26
Novembre 1930 Terremoto presso la penisola di Edo (Izu)
La raccolta della passata casistica locale e la lettura di quella proveniente dal resto del mondo, sensibilizzò al problema i due ricercatori giapponesi, che al verificarsi di eventi simili nel loro periodo di attività, cercarono di raccogliere il maggior numero di osservazioni legate a questi fenomeni; solo Musya raccolse ben 1500 testimonianze (alcune corredate da disegni) per gli eventi luminosi occorsi durante il sisma del 26 novembre 1930 presso la penisola di Edo (Izu). Egli inviò dei questionari ai maestri di 150 scuole medie chiedendo informazioni, sia a loro che ai relativi allievi, di eventuali manifestazioni luminose osservate durante le varie fasi del sisma. Unitamente a quelle pervenute a Terada, ricostruirono gli avvenimenti accaduti in quel tragico giorno. I fenomeni luminosi furono osservati su unarea veramente vasta; 80 Km est, 110 Km nord-est e 70 Km ovest dalla zona epicentrale. Vi furono delle differenze nella distribuzione delle testimonianze sul territorio, dettate secondo lopinione di Terada, da una corrispondente differenza nella distribuzione della popolazione e da una differenza di intensità del sisma nei vari luoghi. Di notevole valore furono le osservazioni eseguite dalla sentinella dei vigili del fuoco posta sulla torre di Sibaura (Tokyo); limportanza di questa testimonianza risiede nel fatto che i fenomeni ottici furono percepiti prima dellarrivo delle scosse e non come per le restanti osservazioni, dopo che i testimoni percepirono il terremoto (il sisma avvenne alle 4:03 del mattino).
Il vigile del fuoco notò, una decina di minuti prima delle
scosse, dei lampi in direzione sud e al momento della scossa delle
accensioni istantanee in cielo. Le restanti osservazioni riportano
lampi e fulmini dalla durata incredibilmente lunga rispetto a quelli
provocati dai temporali convenzionali. Diversi testimoni riportano la
presenza di un cielo limpido e privo di nuvole (peraltro confermato
dalle carte meteorologiche consultate da Terada); altri invece, in
luoghi differenti, riferiscono della presenza di alcuni banchi di
nuvole.
La vastità della zona interessata dal sisma è tale da
far sì che potessero coesistere condizioni meteorologiche
diverse, senza lasciare il minimo dubbio su qualunque testimonianza
resa. Furono riportati diversi casi di travi e colonne luminose
osservate in differenti luoghi e con diverse modalità di
spostamento. Alcuni riferiscono di raggi luminosi visti emergere dal
suolo del tutto simili ai fasci di luce generati dai riflettori
elettrici. Si descrissero anche nubi luminose, alcune delle quali,
talmente brillanti da permettere di osservare nei minimi dettagli
oggetti posti a 250 metri di distanza.
Non mancano i globi luminosi visti sfrecciare in cielo; come nel caso
del pescatore di Siduura, che dal mare osservò un globo
infuocato partire dalla sommità del Monte Wasidu e spostarsi
verso sud.
Vari bagliori, di breve e media durata, derivarono però
dalla rottura di cavi elettrici. Esistono rapporti in cui i testimoni
osservarono la caduta di elettrodotti, i quali andando in
cortocircuito produssero luci tanto intense da permettere il
riconoscimento di ogni minimo dettaglio nell'ambiente circostante.
Questi fatti potrebbero invalidare tutte le testimonianze raccolte se
non fosse che, molti dei fenomeni osservati provengono da luoghi dove
non fu riscontrata la presenza di nessuna linea elettrica; oppure da
zone disabitate prive di queste strutture. In
ultimo consideriamo quelle luci associate alle frane causate dalle
scosse telluriche. Diverse testimonianze concordano nel riportare
l'osservazione di bagliori lungo i fianchi di quelle montagne dove si
verificarono degli smottamenti. L'abbondante casistica suggerì
a Musya e Terada l'idea che il processo fisico alla base degli
avvenimenti appena descritti fosse da ricercare nella
triboluminescenza e spinse i due ricercatori a verificare la loro
ipotesi in laboratorio, tramite un apparato appositamente costruito,
che permise loro di riprodurre, con dei campioni di roccia, il
medesimo attrito subito dalle masse rocciose durante il loro rapido
spostamento. L'apparato era costituito da un disco metallico (di 5 mm
di spessore), posto in rapida rotazione, mediante un motore elettrico
che triturava differenti tipi di rocce poste al suo interno. Questo
semplice e rudimentale strumento produsse l'emissione di luce lungo
la superficie di contatto fra i campioni di roccia e il disco,
confermando la tesi dei due ricercatori. Una particolare attenzione
fu rivolta, sempre in tema di processi fisici alla base delle EQLs,
ai fenomeni di scorrimento delle acque nel sottosuolo, attraverso
quelle crepe e strutture capillari che si formano nelle zone colpite
dal sisma.
Terada calcolò che questo processo, trasportato su larga
scala, poteva determinare linsorgere di elevati potenziali
elettrici in grado di incrementare lelettricità
atmosferica, fino al punto di generare scariche elettriche simili ai
fulmini di origine temporalesca.
Per quanto riguarda i colori riferiti ai fenomeni osservati, si evidenziano i seguenti abbinamenti:
L'intensità di questi eventi va dalle deboli luci appena percettibili a luminosità talmente potenti da permettere di scambiare la notte per il giorno.
20
Dicembre 1930 - Terremoto nella regione di Hiroshima
Alcuni giorni dopo il terremoto, circolarono voci riguardanti strani fenomeni luminosi percepiti durante le scosse. Questi fatti spinsero Musya ad indagare la questione, inviando questionari presso le scuole medie e gli uffici pubblici, nel raggio di 20 Km dalla zona epicentrale del sisma. Le testimonianze raccolte furono scarse, però permisero di delinearne le caratteristiche essenziali.
Si osservarono luci rosse in cielo simili a fuochi, che fecero supporre uneruzione del vulcano Sambe. Vennero riportati alcuni casi di globi infuocati osservati mentre salivano in cielo. Caso interessante quello in cui si osservò (diversi testimoni) una tenue luce persistente nel punto di scomparsa di un globo luminoso (un caso simile avvenne durante il terremoto di Izu, dove nel punto di scomparsa il cielo si tinse di rosa). Fra i colori associati ai vari eventi luminosi predomina il rosso con le sue molteplici gradazioni; anche in questo sisma si registrarono cadute di pali elettrici e cortocircuiti; per questo è logico supporre che una parte delle testimonianze possa essere ricondotta a questi eventi, escludendo comunque la totalità dei casi riportati.
17
Giugno 1931 Terremoto nella zona collinare di Tama (Tokyo)
Alle 21:09 (ora locale) un intenso terremoto scosse la zona di Tama e furono raccolte 140 testimonianze di eventi luminosi. Quello che fu osservato può essere sintetizzato nella tabella seguente con l'avvertenza che talune descrizioni risultano talmente ambigue, viste le parole usate dai testimoni, da potersi eventualmente riferire ad uno stesso fenomeno descritto in termini differenti da un altro osservatore.
Tipi di luci:
Fulmini, baleni |
28 |
Luci indefinite istantanee |
26 |
Parti di cielo luminose |
8 |
Scorrimento orizzontali di luci |
6 |
Luci oblunghe |
6 |
Onde luminose simili a lampi |
4 |
Luci diffuse |
3 |
Deboli luci sparse in cielo |
2 |
Forme zigzaganti lampeggianti |
1 |
Luci simili a fiamme che scorrono orizzontalmente |
1 |
Luci più grandi di un fulmine ordinario |
1 |
Lampi simili a grappoli di fuochi che cadono dal cielo |
1 |
Vaghe forme rotonde luminose |
1 |
Luce sferica che gradualmente si ingrandisce |
1 |
Banda luminosa |
1 |
Lampi simili a esplosioni di serbatoi di gas |
1 |
Graduale ingrandimento di luce diffusa |
1 |
Luce simile ai riflessi della Luna sullacqua |
1 |
Luce scintillante |
1 |
Imbuti luminosi |
1 |
Luce simile a qualcosa che si dispiega |
1 |
Luce tenue |
1 |
Luce indefinita semicircolare |
1 |
Palla di fuoco che sale in cielo e scompare; viene udito un suono simile a " Bah...." e dopo la scomparsa del globo, il cielo si tinge di rosso e rosa per un certo tempo |
1 |
L'ultima osservazione riportata in tabella concorda con fatti analoghi accaduti in altri terremoti (Izu e Hiroshima), anche se come fece notare Musya, il ragazzo che riportò lavvistamento, pur essendo sincero, mostrava una forte miopia; perciò la sua osservazione potrebbe non corrispondere al vero. Altra testimonianza di rilievo quella effettuata a Yokohama e notata verso sud: un alone luminoso con una colorazione pallida al centro e bluastra ai margini. Apparì per 3 volte con intervalli di 5-6 secondi e durò 3-4 secondi ciascuna volta; la luminosità fluttuava senza mai sparire e nessun suono venne mai percepito. Passiamo ora alla tabella riassuntiva dei colori percepiti per le varie EQL osservate.
Colori:
Blu e bluastro |
21 |
Varie combinazioni di giallo e rosso |
16 |
Colori simili a quelli dei fulmini |
11 |
Giallo o giallognolo |
10 |
Rosso o rossastro |
10 |
Varie combinazioni di rosso e blu |
9 |
Varie combinazioni di giallo e blu |
9 |
Colori simili alla luce elettrica |
6 |
Bianco o biancastro |
2 |
Altri |
4 |
Anche in questa circostanza fu consultata la carta meteorologica che segnalò alcuni temporali al momento della scossa. Si ebbero varie rotture di cavi elettrici con conseguenti cortocircuiti in varie parti del territorio. Tutto sommato Musya è incline a ritenere che non tutti questi casi siano da ricondurre alle cause precedentemente accennate in quanto diversi testimoni osservarono i fenomeni ottici prima ancora di percepire fisicamente le scosse sismiche.
16
Settembre 1931 terremoto di Minamituru-gun, circoscrizione di
Yamanasi
Alle 21:43 (ora locale) un forte terremoto con epicentro a 20Km
N.N.E. del Monte Huji fece sentire i suoi effetti in tutta la zona di
Misima e Siduoka e una forte luce fu osservata in direzione del
vulcano Hakone.
Musya e Terada raccolsero in totale 37 testimonianze di eventi
luminosi che possono essere sintetizzati nella seguente tabella per
tipo:
Fulmini |
9 |
Durata istantanea o quasi istantanea |
|
Cielo in parte luminoso |
4 |
Bagliori indefiniti |
3 |
Forme rotonde debolmente illuminate |
3 |
Luci irradianti |
1 |
Luci semicircolari |
1 |
Luci a forma di arcobaleno |
1 |
Lunghe luminosità orizzontali |
4 |
Bande luminose |
2 |
Colonne luminose |
2 |
Linee luminose |
2 |
Lampi nelle nuvole |
1 |
Altre |
4 |
I colori risultano:
Varie combinazioni di blu e rosso |
6 |
Giallo e giallognolo |
6 |
Varie combinazioni di giallo e rosso |
6 |
Blu e bluastro |
5 |
Varie combinazioni di blu e giallo |
3 |
Rosso e rossastro |
2 |
Colori simili a quelli del fulmine |
1 |
Bianco e biancastro |
1 |
Colori simili alla luce elettrica |
1 |
Altri |
5 |
Per la maggioranza dei casi le luci furono osservate in concomitanza con le scosse; ma vi sono diversi casi di luminescenze notate unora prima del terremoto (tra le 20 e le 21). Di rilievo le testimonianze provenienti dalla cittadina di Hakone-mati, situata nella caldera del vulcano estinto Hakone. Alcuni giorni prima del sisma fino a qualche tempo dopo, si osservarono ogni notte delle luci simili a fulmini (ma non nella forma zigzagante, bensì come quella prodotta dai riflettori elettrici) che dalle cime delle montagne circostanti perlustravano il cielo.
2
Novembre 1931 Terremoto a sud di Hyuga
Anche per questo sisma, avvenuto in ore favorevoli
all'osservazione di fenomeni ottici (19:03 ora locale), vennero
raccolte 355 testimonianze riguardanti le particolari luci che
accompagnarono le diverse fasi del sisma. Le osservazioni provennero
da una vasta area e vi furono diversi casi di EQL in mare.
La suddivisione per forme permette la compilazione di una classifica
con la solita avvertenza: come nei casi visti precedentemente, non
è da ritenersi assoluta, in quanto le caratteristiche del
fenomeno luminoso riflettono anche la capacità descrittiva di
ogni singolo testimone.
Forme:
Luci diffuse all'orizzonte |
106 |
Fulmini |
47 |
Luci simili a quelle prodotte dai riflettori che ruotanto illuminano il cielo |
23 |
Flusso luminoso in cielo |
7 |
Travi luminose |
7 |
Velature luminose |
7 |
Linee luminose dritte e curve |
6 |
Fulmini che salgono in cielo |
5 |
Cielo rosso con fulmini |
1 |
Altri |
21 |
Colori:
Blu o bluastro |
84 |
Colori simili a quelli del fulmine |
31 |
Giallo o giallognolo |
30 |
Varie combinazioni di blu e rosso |
23 |
Bianco e biancastro |
20 |
Varie combinazioni di giallo e rosso |
20 |
Rosso o rossastro |
14 |
Varie combinazioni di giallo e blu |
11 |
Colori simili alla luce elettrica |
4 |
Colori simili ai riflettori elettrici |
1 |
Colori simili alla fiamma del gas di carbone |
1 |
Altri colori |
23 |
Per 147 rapporti viene menzionato il periodo temporale in cui furono osservate le luci rispetto al sisma; anche se alcuni casi, come asserisce lo stesso Musya, risultano ambigui da interpretare; nel complesso si ricava la seguente situazione:
|
Prima |
Durante |
Dopo |
Totale |
EQLs |
26 |
99 |
22 |
147 |
% |
17,69 |
67,35 |
14,96 |
100 |
Come si nota il maggior numero di fenomeni (relativamente a quelli
presi in considerazione) lo si osserva durante il sisma;
sostanzialmente uguali, con una predominanza di poche unità,
quelli percepiti in anticipo rispetti a quelli osservati a terremoto
avvenuto. Cè da dire che i 26 casi osservati in anticipo
assumono un significato particolare in quanto i fenomeni ottici non
possono essere ricondotti a cause "conosciute" quali: bagliori dovuti
a cortocircuiti elettrici, particolari stati psicologici o
dansia dei testimoni, riflessi di luci e bagliori provocati da
incendi lontani.
La sera precedente (il sisma) apparvero, di tanto in tanto, dei lampi
di luce in cielo.
Alle 13:30 di quel pomeriggio (5 ore e 30 prima del terremoto)
una brillante nuvola dal colore porpora fu osservata in cielo; dopo
alcune ore fu notata una luce bianca semicircolare nei cieli di
Miyazaki (cittadina lungo la costiera di Hyuganada) e lo stesso
fenomeno fu rivisto 20 minuti prima della scossa.
Altro fatto interessante, del sisma di Hyuga, sono i diversi casi
di EQL in mare riportati dai testimoni lungo le coste di Beppuwan e
Hyuganada.
Il quotidiano Ooita Shimbun riporta lapparizione di
alcune colonne di luce al largo di Bentenjima. Uninsegnante di
una scuola di Ooita osservò verso N.E. una luce rossa simile
ad un fascio di luce prodotto da un riflettore che ruotava in un
cielo nebbioso; la scena fu osservata un istante dopo larrivo
del sisma. Nella stessa zona di Ooita, 24 persone osservarono una
colonna luminosa simile ad un cilindro di luce nella direzione del
mare. Lequipaggio del peschereccio Ikedamaru, impegnato
nella pesca in una zona di mare a 50 km da Utiumi (città sulla
costa di Hyuganada), visse una paurosa esperienza verso le 19:00 di
quel fatidico giorno ( ricordo che alle 19:07 avvenne il terremoto).
Improvvisamente la nave iniziò a beccheggiare così
violentemente, che diede limpressione che stesse per
capovolgersi; in quellistante gli uomini a bordo osservarono
una grande colonna di fuoco fuoriuscire dalla superficie del mare. In
quella stessa sera molte persone videro diversi fenomeni luminosi
lungo la costa di Hyuganada.
Da metà degli anni 60 fino allinizio del 1970,
un altro ricercatore giapponese, Yasui, contribuì enormemente
alla comprensione di questo enigma. Studiò e analizzò
le testimonianze e le fotografie provenienti dai vari sismi che
afflissero la zona di Matsushiro, nel periodo 1965-67, e dopo aver
eliminato quella casistica riconducibile ad eventi conosciuti
(fulmini lontani, meteore, cortocircuiti, luce zodiacale) concluse,
osservando i casi non spiegati, che queste misteriose luminescenze
fossero dovute ad elettricità atmosferica generata e/o
stimolata dalla presenza di eventi sismici.
Yasui fornisce 5 caratteristiche generali di quanto osservato a
Matsushiro:
In conclusione Yasui osserva che le luci compaiono con maggiore frequenza in luoghi quali le cime delle montagne o lungo le faglie, dove più intenso risulta essere il gradiente di potenziale elettrico e si manifestano inusuali livelli di radon (gas radioattivo). Questi fattori evidenziano che un possibile meccanismo alla base di queste luci possa risiedere in processi di natura elettrica; e non è detto che questi campi siano, dal punto di vista dell'intensità, uguali o superiori a quelli presenti durante un normale temporale. Molto probabilmente questi gradienti di potenziale sono rafforzati e messi in grado di generare le EQL, grazie all'azione esercitata dagli eventi sismici occorsi in zona [9, 10, 11, 12, 13].
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