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Ball
Lightning Fulmini
Glubulari |
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Introduzione alle luci sismiche di Massimo Silvestri
max.silve@libero.it |
7.
Valparaiso 16 Agosto 1906 (Cile)
Gli scritti del Galli destarono notevole interesse nella
comunità scientifica del tempo, con il plauso generalizzato,
per il tipo di ricerca effettuato, anche da chi dissentiva dalle
conclusioni a cui giunse il sismologo italiano (forse questa
definizione gli va un po stretta visti i numerosi campi
abbracciati dai suoi studi). Fra questi, il valente sismologo cileno
conte De Montessus De Ballore, il quale pur apprezzando moltissimo
l'opera del Galli, non accettò mai le conclusioni a cui
l'italiano pervenne; per tutta una serie di motivi che ora vado ad
illustrare. Prima di tutto De Ballore pone l'accento sul fatto che il
Galli, pur avendo radunato diversi casi, da questi non emerge una
reale evidenza di trovarsi davanti ad un fenomeno nuovo, in quanto le
testimonianze possono essere ricondotte, in buona parte, a fenomeni
già conosciuti; per i casi più enigmatici possono
subentrare fattori quali l'errata percezione di un processo noto,
oppure la mancanza desperienza e conoscenza scientifica degli
osservatori. De Ballore argomenta e dà forza alla sua
posizione prendendo ad esempio i fatti avvenuti la sera del 16 agosto
1906 in Cile, dove un fortissimo terremoto distrusse molte
città e fece sentire i suoi effetti su buona parte della
nazione; approssimativamente dal 30° parallelo (La Serena) fino
al 40° (Valvidia), con larea epicentrale di massima
distruzione nella zona di Valparaiso.
Nei giorni seguenti il sisma si parlò di luci e bagliori
osservati in concomitanza con le scosse e sempre negli stessi giorni
i giornali diedero molto risalto a questi fatti pubblicando molte
testimonianze, diverse delle quali però, di dubbio valore in
quanto prive delle fonti o facilmente riconducibili ad eventi
artificiosi innescati dal terremoto.
Una commissione scientifica nominata ad hoc per investigare i vari
aspetti del terremoto raccolse numerose testimonianze inerenti ai
fenomeni ottici e nei questionari inviati a diversi corrispondenti
scelti, sia fra persone private, sia funzionari pubblici, veniva
richiamata l'attenzione anche sui fenomeni luminosi che eventualmente
avevano accompagnato il sisma.
Alla fine dell'indagine, per quanto riguardava la questione delle
luci sismiche si concluse, vista la maggioranza di prove raccolte,
che il fenomeno non esisteva e le manifestazioni luminose riportate
da un certo numero di persone, altro non erano che le conseguenze di
incendi e cortocircuiti provocati dalle scosse telluriche o
manifestazioni temporalesche presenti in quel momento. Rimase una
piccola percentuale di casi (14,71%) inspiegabili, talmente strani ed
enigmatici che furono liquidati come errate osservazioni da parte di
osservatori scientificamente non attendibili. Questo fatto mi lascia
molto perplesso, sia perchè prendendo ad esempio un unico
evento sismico si è tentato di demolire una tesi (quella del
Galli) basata su ben 148 casi, sia perchè nellesiguo
numero di fatti inspiegabili (20 casi) sono riportati eventi
interessantissimi; alcuni di indubbio valore, che capovolsero le
conclusioni a cui pervenne la commissione (inoltre mi rendo conto che
a questa discordante opinione sono giunto in un secondo tempo, dopo
aver letto altri contributi redatti, in questi ultimi 30 anni, da
ricercatori che riportano senza ombra di dubbio l'osservazione di
fenomeni luminosi simili a quelli liquidati dalla commissione
cilena).
Ma vediamo nello specifico questi dati, per renderci conto del valore
di alcuni di essi. Le testimonianze furono suddivise nelle seguenti
categorie:
Informazioni decisamente negative |
44 |
32,35 % |
Informazioni implicitamente negative |
16 |
11,76 % |
Osservazioni di lampi |
38 |
27,94 % |
Luci diffuse (sprazzi e striature) |
13 |
9,56 % |
Fenomeni luminosi accompagnati da esplosioni derivati da incidenti causati dal sisma |
5 |
3,68 % |
Aeroliti, bolidi, palle di fuoco e serpentelli infuocati (strisce zigzaganti di luce) |
19 |
13,97 % |
Luci o fosforescenze nel terreno |
1 |
0,74 % |
Totale |
136 |
100 % |
Il primo gruppo rappresentato da 44 testimonianze (32,59%)
provenienti da 39 luoghi diversi negano esplicitamente l'aver
osservato alcun fenomeno luminoso, nemmeno un semplice bagliore
durante il sisma anche se, sulla maggior parte del territorio cileno,
incombeva un forte temporale. Inoltre la maggioranza delle
osservazioni provengono da personale qualificato, quali professori e
docenti, alcuni dei quali operanti in stazioni meteorologiche. A
queste si devono sommare le testimonianze del secondo gruppo, 16 in
tutto (11,81%) provenienti da 12 luoghi distinti; tutte estrapolate
dai questionari in cui non fu compilata la parte riguardante le
manifestazioni luminose.
C'è da aggiungere che la maggior parte di questi luoghi era
situato nel nord del Cile, zona non toccata dalla tempesta e quindi
predisposta nell'osservazione di eventuali fenomeni genuini; la
mancanza di segnalazioni rendeva questo dato ancor più
significativo.
I 38 casi di lampi, raccolti nel terzo gruppo (27,94%), sono
facilmente riconducibili alla tempesta che imperversò in quei
momenti su vaste zone del Cile. Può anche darsi che qualche
lampo possa essere stato causato dal terremoto, ma
l'impossibilità di discernere i due eventi invalida
inesorabilmente questi avvenimenti come prova a carico della genuina
presenza di un fenomeno nuovo.
I 13 casi di sprazzi, bagliori e striature viste in cielo (9,56%),
non possono costituire una prova in quanto le caratteristiche di
queste manifestazioni risultano troppo simili ai lampi di calore o,
come alcuni sostennero, ai bagliori dei lampi visti da lontano
(ricordate sempre che vi è una tempesta in atto su varie
zone). Le restanti 5 testimonianze (3,68%) sono luci identificate o
con alta probabilità di esserlo; come quelle verificatesi a
Santiago e a Valparaiso, dove si scoprì che le luci
straordinarie osservate in cielo erano dovute ai cortocircuiti
causati dalla caduta dei pali elettrici o della tramvia; oppure, come
avvenne sempre a Valparaiso, si osservarono i potenti fasci di luce
emessi dai riflettori delle navi da guerra ancorate nel porto, che
illuminarono la città nel tentativo di aiutare i soccorritori
nella loro opera.
A favore delle EQLs restano solamente i 19 casi di aeroliti e
meteore, provenienti da 11 luoghi distinti e il solo caso di
fosforescenza del terreno (14,71%); e ammettendo per un solo istante
che questi casi si riferiscano a luci di natura sismica, risultano
troppo pochi e mal documentati per decretare la realtà di un
fenomeno così straordinario. Questo almeno è quanto
pensò e dichiarò De Ballore e la commissione incaricata
di studiare l'evento sismico del 16 agosto 1906. Forse, aggiungo io,
questi casi non rappresentarono una prova schiacciante sulla
realtà del fenomeno, ma sicuramente gli fornirono un valido
sostegno. In ogni modo la cosa migliore è che ognuno tragga le
sue conclusioni dalla lettura di questa casistica.
" Valparaiso. Molte persone videro fiamme zigzaganti
(serpentelli di fuoco) che dalle colline salivano in cielo. Bernhard
Jensen, attuale primo pilota della nave Toro ed ex capitano della
Southern Cross nella sua spedizione al Polo Sud, racconta di aver
visto dalla nave, sette o otto palle di fuoco uscire da una casa in
fiamme sulla collina, quella più in alto fra le case
incendiate. Le sfere si mossero verso oriente e quando caddero, ogni
volta si sentì una forte detonazione simile ad un forte colpo
di cannone. Il capitano dell'amministrazione marittima (nome non
riportato) racconta, in presenza del suo aiutante Gomez Carreno, che
il primo pilota della nave tedesca Uarda dichiarò di aver
visto la stessa cosa; palle di fuoco che fuoriuscendo da una specie
di cratere e si diressero verso ovest. Il capitano Jensen aggiunse
che dove caddero i globi apparvero degli incendi qualche tempo dopo.
Vari membri della famiglia Blumer videro diverse palle infuocate,
alcune delle quali, molto piccole e con la coda, fuoriuscire da una
molto più grande paragonabile, come dimensioni, alla Luna. La
famiglia Salcedo raccontò che dopo essersi prodotto un foro
nel tetto, silluminò una parte della camera dove non vi
erano nè lampade nè fuochi.
Diverse persone presso la spiaggia di Ancha videro uscire
delle fiamme dal mare.
Presso il podere Lo Ovalle (Casablanca) si osservò
una sfera di fuoco nel cielo e nelle tre sere seguenti si vide una
fascia di nuvole colorate.
A Postas Negras (tra Valparaiso e Casablanca) gli abitanti
riferirono di aver visto una palla di fuoco provenire da
Valparaiso.
San Antonio. Tre uomini videro fuoriuscire dalla sabbia
delle fiamme.
Curacavi. Il comandante della polizia disse che durante la
seconda scossa si videro 5 meteore correre da nord a sud,
brillantissime che illuminarono le cime degli alberi. Le meteore
erano più piccole della luna.
Chimbarongo. Cinque minuti prima della scossa cessò
la pioggia, non si videro lampi e il cielo si tinse di un rosso cupo.
L'attenzione dei testimoni venne attirata dalla caduta di una gran
palla di luce fosforescente e si osservò il suolo ricoperto,
in alcuni punti, da questa luminescenza.
Lolol. Non vi erano fulmini bensì serpentelli che
attraversarono il cielo da una parte all'altra. Prima della
catastrofe il cielo si era annuvolato, dopo divenne limpido e
stellato.
Lincanten. Notte limpida, al momento della scossa il sig.
Cura dice di aver visto delle luci nella forma di serpenti di fuoco
muoversi in cielo.
Curico. Niente fulmini, ma si osservarono delle meteore e
la scintillazione delle stelle.
Costitution. Si osservarono delle meteore procedere da sud
a nord nell'istante della scossa (Andrade, capitano del Malleco
ormeggiata nel porto).
Los Angeles. Durante la scossa si videro fuochi e fiamme in
cielo, simili ai fulmini di calore. Inoltre si osservarono zigzagare
in aria, quello che la gente chiama "serpentelli di fuoco" e
perdurarono per tutto il tempo della scossa. Non si videro nè
lampi nè si udirono tuoni o luci assomiglianti a scariche
elettriche prodotte da cavi in cortocircuito. Non vi era nè
vento nè pioggia al momento della scossa.
Valdivia. Si osservò sulla cordigliera delle Ande
un'immensa scarica elettrica, tanto prolungata che illuminò
istantaneamente tutto il cielo; il tuono si udì appena e si
videro cadere nel medesimo istante 2 o 3 luci simili a
bolidi.
Il barometro segnava bel tempo, pioveva pochissimo e non vi era
vento.
Tongoy. Si osservarono delle grandi meteore in cielo.
"
È strana la coincidenza che, al momento della scossa, si videro in cielo molte presunte meteore; ma è anche vero che tra il 9 e il 12 agosto vi fu il massimo delle Perseidi. Questi eventi, presi separatamente, non mostrano nessun significato e difficilmente permettono di trarne delle conclusioni. La cosa cambia se tutti questi fenomeni, riferiti ad un solo evento sismico, sono posti in relazione con altre manifestazioni analoghe avvenute in altri terremoti. Quello che a prima vista parrebbe privo di significato, o una pura coincidenza (riferendomi alle meteore o ai lampi), assumerebbe una nuova valenza, ossia di un fenomeno reale, concreto, legato al manifestarsi di eventi sismici.
In ultimo rimane il singolo episodio proveniente da Curepto. Qui "Il sig. Florindo Avendaño dice di aver visto fiamme o fosforescenze dalle crepe del suolo e gas che produceva una specie dasfissia". Questa testimonianza riporta alla mente casi analoghi già incontrati in altri terremoti, dove con molta probabilità i gas contenuti nella crosta terrestre guadagnano l'uscita grazie alle fratture prodottesi nel terreno. Quale sia la reale natura chimica di questi gas e il processo che li porta ad emettere luce, non è dato sapere con certezza; anche se vi sono forti analogie con quelle luminescenze che in diversi chiamano "Ignis Fatuus" o "Will-o-the Wisp". Come evidenziato da De Ballore per i suoi tempi, ancora oggi non sono stati compiuti un numero sufficiente di studi per tentare di spiegare definitivamente questo fenomeno (fosforescenze o fuochi fatui), che gli si riconosce di essere reale, ma estremamente raro [55].
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