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HELP Hessdalen-Like Phenomena

CIPH
Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen
Italian Committee for the Project Hessdalen


Introduzione alle luci sismiche

di Massimo Silvestri max.silve@libero.it
Bologna, Settembre 1999 -2001


5. Luci sismiche in mare

Le ipotesi precedentemente analizzate non escludono la possibilità di fenomeni luminosi in mare, anche se i meccanismi fino ad ora proposti sono ancora carenti; nè si sarebbe potuto negarle, visto il numero delle testimonianze raccolte a riprova di questo evento.
Significativa è la ricerca pubblicata nel 1960 da Kurt Kalle, dell'Istituto Idrografico di Amburgo che, analizzando 70 rapporti redatti da capitani di navi sui fenomeni luminosi che appaiono in mare, 19 di questi descrivono la presenza di sfere luminose provenienti dalle profondità marine con diametro di 1 metro; queste sfere raggiungevano la superficie e si disintegravano senza emettere alcun suono in dischi abbaglianti di circa 100 metri di diametro! Questi fenomeni furono registrati unicamente in zone marine tropicali e vulcanicamente attive. Vediamone alcuni esempi.
Primo settembre 1726 a Palermo. Alcuni istanti prima della scossa furono viste in cielo due colonne luminose, infuocate, che gettandosi in mare continuarono a rimare accese anche dentro l'acqua. In un giorno di dicembre del 1736, in una zona equatoriale sud americana (Latacunga, Ecuador), l'astronomo Pietro Bouguer riferì che durante un sisma vide fuoriuscire delle fiamme dal fondo del lago che attraversarono l'acqua senza spegnersi.
Palermo, nel marzo del 1743, fu scossa nel cuore della notte dal terremoto. Fra la prima e la seconda scossa venne riferito di una fiamma vista alzarsi nella zona di Monreale e in un istante attraversare la città, emettendo un sibilo, per poi tuffarsi in mare. Qui si sparse lungo la superficie dell'acqua lasciandola luminosa per un tempo apprezzabile. La fiamma, nel suo volo in cielo, venne paragonata all'aurora boreale.
Il rovinoso sisma che colpì il 16 febbraio 1783 la zona di Reggio Calabria e Messina in ore notturne, provocò l’apparizione di molti fenomeni luminosi fra cui uno veramente degno di nota. Il capitano di una nave svedese, situata a 20 miglia dal faro di Messina osservò, nella notte del sisma, delle fiamme avanzare dal fondo del mare e toccando l’acqua la sentì molto calda. Il 29 dicembre 1820 presso l’isola di Zante (Grecia) fu osservato del fuoco sulla superficie del mare alcuni minuti prima della scossa. Il giorno dopo presso le isole Ionie, alcuni minuti prima della scossa, fu vista una palla di fuoco sopra al mare per 5 o 6 minuti.[4, 5, 10, 46]

 

4) Ipotesi e teorie

indice

6)  Ignazio Galli e la raccolta di fenomeni luminosi ...

 

 

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